Non è questione di gusto, se piaccia o meno, qui è proprio errato il lavoro per il quale è stato commissionato, sarebbe il cosi detto fuori traccia.
Non è criticare al vento, ma nemmeno accettare a occhi chiusi perché viene riportata una firma di regia conosciuta.
Il messaggio proposto è sullo stile "Italia: pizza e mandolino".
> Calabria: contadini, animali e uomini in coppola.
Mi occupo quotidianamente di marketing & comunicazione, sviluppando progetti di promozione, puntando al marketing territoriale e quindi alla creazione di circoli virtuosi tra aziende, produttori, professionisti e territori, creando relazioni Italia/estero.
Si lavora continuamente per trovare strade innovative, con uno sguardo al domani, cercando faticosamente di sradicare i soliti stereotipi di ogni settore o territorio.
Ma poi ci troviamo davanti a un progetto con finanziamento di quasi 2 milioni di euro che riporta pesantemente, anche quasi esaltandone, cliché ormai fuori dal tempo.
Non è "critica sciatta", come afferma apertamente nelle dichiarazioni il regista, ma bisogna guardare le cose dal giusto punto di vista.
Ebbene, il marketing è fatto di studio del messaggio, target di riferimento e obiettivi.
Non parliamo di un film, che può essere di libero sviluppo e raccontato attraverso la propria visione, nella quale può rientrare la soggettività del gusto.
In questo caso, come confermato dal regista, il focus era chiaro: “promozione del territorio tramite un racconto” > rivolto a potenziali turisti. Tecnicamente penso che il messaggio arrivato sia solo: “Calabria: orto, ciucci e uomini in coppola.”
Volendo entrare più nel dettaglio, possiamo così sintetizzare la sceneggiatura:
Due personalità evolute, si ritrovano in un territorio da scoprire, presenziato da persone ferme ai tempi dei tempi, quasi un divertimento circense del tutto, in attesa di ritornare al loro mondo contemporaneo.
La tradizione di un luogo è oro, ma va saputa raccontare, altrimenti da oro diventa carta stagnola.
Non sono nemmeno del parere, "almeno hanno fatto qualcosa".
Non siamo più nei periodi del "facciamo", ma ormai quello che si fa, bisogna farlo bene e ci sono tutte le professionalità e gli strumenti per farlo.
Anche questa ormai è andata, perdendo l'ennesima occasione. Ma se siamo ancora a questo punto si capisce che professionalmente siamo molto lontani, non intendo la regia, ma ovviamente la politica e le istituzioni che mostrano superficialità e incompetenza su temi ormai fondamentali per lo sviluppo e l’andamento dell’economia, ossia: la giusta comunicazione.
Non vi è stata preoccupazione di un controllo della sceneggiatura, del messaggio proposto, una valutazione seria dell’immagine che ne veniva trasmessa e quindi “venduta” al potenziale turista.
Ma questo può avvenire solo avvalendosi di figure che possano essere in grado di attenzionare ciò, altrimenti avviene come in questo caso, di essere ammaliati e gettati in totale fiducia in un nome, che sicuramente ha la sua indiscutibile esperienza come regista di film, ma forse molto meno in tecniche di marketing & comunicazione.
Questo deve dare ancora più forza di volontà a chi opera da tempo nel settore del marketing, per cercare di abbattere questi ultimi diffusori di cliché datati e ormai stucchevoli e senza contenuto.
Non discuto il budget, che non mi impressiona e facilmente si può impiegare in un lavoro del genere, ma il contenuto è davvero riduttivo rispetto a quello che è la Calabria, la Nostra Calabria.
Si doveva indurre a lasciare un messaggio:
ah! questa è la Calabria??!!
Mentre siamo rimasti al classico:
Ma si.. questa è la Calabria..!
Francesco Bonacci
Dott. in Marketing & Tecniche Pubblicitarie